La mancata tenuta di un albero nell'area della ex-Gil, oggetto di recenti polemiche con esponenti della minoranza, ha confermato la lungimiranza dell'amministrazione sul cattivo stato di salute di quei fusti.
La Redazione
Da questa notte Adelfia è
investita da forti raffiche di vento che imperversano senza accenni di tregua.
Tanti sono i disagi provocati da questo evento metereologico accidentale, a
cominciare dalla circolazione stradale e quella pedonale, senza escludere i
pericoli dovuti dalla caduta di oggetti trascinati via da balconi, terrazzi o
altre parti delle abitazioni. Purtroppo l'azione del vento è stata così forte
in queste ore, tanto da provocare la caduta di alcuni alberi presenti in alcune
aree verdi della città e nelle scuole.
Fortunatamente, dal
sopralluogo effettuato questa mattina dal capo ufficio tecnico, al momento
giungono notizie confortanti sull'assenza di danni a persone, ma quel che
sorprende di più è come questi alberi così sontuosi possano aver ceduto alla
pressione esercitata dal vento. È chiaro che a contribuire alla caduta di tali
corpi verdi abbia certamente inciso il loro stato di salute.
A pochi mesi di distanza
dalla polemica sollevata da una parte della minoranza e da un
"giornale" locale sull'abbattimento di alcuni alberi secolari
presenti nell'area dell'ex-Gil, è stato proprio uno di quei fusti a venir giù.
Le foto mostrano palesemente la presenza di radici secche e svuotate, evidentemente
indebolite e assottigliate, segnale di uno stato di salute non ottimale. Ecco
quindi il sorgere spontaneo di una domanda: "Non
sarà che quel tecnico agronomo, incaricato dal Settore Assetto del Territorio
per svolgere analisi sullo stato di salute degli alberi presenti in quell'area
da riqualificare, da cui scaturì il consiglio di abbatterli, avesse davvero
ragione?”
Un consigliere di
opposizione, addirittura, mise in dubbio la professionalità dello stesso
tecnico, insinuando il dubbio nella cittadinanza e costruendo intorno alla
faccenda una azione di protesta contro il provvedimento preso
dall'amministrazione locale.
Certo a fatti accaduti,
dispiace "perdere" testimonianze storiche del nostro passato, ma è
chiaro che trattandosi di elementi naturali anch'essi devono prima o poi fare i
conti con il "logorio della vita".
Sicuramente per prevenire tali situazioni, occorrerebbe pensare ad un piano per
la rigenerazione del verde cittadino, ma nel frattempo rimane tuttavia
l'amarezza per posizioni preconcette di tutela assolutamente demagogiche e
populiste, per inseguire le quali oggi si sarebbe potuti incorrere in qualche
serio pericolo.
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