1 maggio 2009

Con l'interramento della ferrovia via alla riqualificazione dell'Alveo

Lettera aperta di Vito Antonacci all'Amministrazione Nicassio

Egregi Sig. Sindaco e Consiglieri Comune di Adelfia,
come è noto hanno avuto inizio i lavori per l’interramento della ferrovia Sud-Est che taglia in due la nostra cittadina. Una frattura che finalmente viene sanata eliminando il passaggio a livello e tutti i disagi che da oltre 50 anni penalizzano l’arteria principale del nostro abitato. L’avvio del cantiere è la prova che quando la politica sa essere ambiziosa, gli obiettivi che a prima vista appaiono di difficile portata possono realizzarsi.
Ma oggi sento il dovere di affidarvi queste brevi riflessioni per tentare di superare una vicenda spinosa che da quattro anni consegna un’immagine di Adelfia ferma e degradata: il cantiere “alveo Torrentizio”. Circa due milioni di euro del progetto di interramento, sui sedici e mezzo complessivi, sono destinati ad imponenti opere di difesa idraulica e di convogliamento delle acque che consentono un ragionamento pieno e diverso sulla zona oggi sottoposta a sequestro e interessata dai lavori. In altre parole, grazie all’interramento oggi è possibile riavviare una riflessione pacata, seria e costruttiva sul futuro dell’intera area, da monte a valle dell’alveo torrentizio, elaborando un’idea progettuale d’assieme che possa trasformarla in una grande culla in grado di unire la città.
La mia antica convinzione, ancora più attuale, è che occorre uno studio particolareggiato dell’intera area, integrando tutti i fattori e le criticità che la caratterizzano, per poterli superare, trasformandoli in una grande opportunità di crescita. Realizzare un enorme parco urbano o un’area parcheggio, piuttosto che una zona sportiva o di relax, o tutto questo assieme e mille altre cose ancora, non possono essere idee frutto dell’improvvisazione, ma soluzioni urbanistiche che richiedono approfondimento e studio di dettaglio.
Sarebbe un grave errore, quindi, perdere questa occasione trincerandosi dietro soliti steccati, divisioni e posizioni di retroguardia che hanno già troppo penalizzato il nostro paese, dando di quell’area un’odiosa immagine di abbandono. Auspico quindi, che l’intero Consiglio Comunale, senza distinzioni di appartenenza, torni a riunirsi e discutere, dandosi tempi brevi nella ricerca di una soluzione condivisa che possa superare definitivamente il blocco del cantiere e perseguire il bene comune. Oggi si può e si deve, con responsabilità e buon senso. Per conto mio, assicuro sin da ora, la massima collaborazione.

Vito Antonacci

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